lunedì 27 febbraio 2012

BREVE PRESENTAZIONE.


BREVE PRESENTAZIONE

     Sono Giovanna. Da tempo desidero crearmi un blog, sia per fare nuove conoscenze, sia perchè a me è sempre piaciuto molto scrivere ed estraniare agli altri i miei pensieri, le mie abitudini, i miei hobby. Forse in questo modo potrei sentirmi meno sola, pensando che qualcuno possa dividere con me le ore delle giornate. Sì, perchè io vivo sola, in compagnia della mia meravigliosa barboncina bianca di nome Lucy. E' lei la mia vita da otto anni, perchè un cane ti dà tutto; è come una persona che ti gira attorno, ti guarda, ti viene in braccio, ti fa soprattutto parlare. Certe volte mi domando: "Ma come fanno alcune persone a parlare da sole"? Eppure ci sono! Io, se fossi sola, certamente avrei sempre la bocca attappata e non mi uscirebbe una  sillaba. Così, invece, con la mia Lucy, parlo dalle 7 del mattino, fino a quando vado a letto e non mi stanco mai; parlo, rido e spesso canto, soprattutto in macchina. Lei si raddrizza in piedi per vedermi meglio e per sentirmi. Che amore!

     La mia vita è stata molto varia, ma non vorrei tornare indietro per ripeterla tutta. Sono state tante le cose belle, ma molte anche quelle da dimenticare, come del resto penso sia per tutti. Ciao!

       Se qualcuno mi vorrà scrivere, sarò molto contenta di scambiare con altri le mie opinioni un po' su tutto. Io amo molto cucinare, fare lavori artistici di ogni genere, leggere libri di meditazione e di preghiere... e tante altre cose. Arrivederci!
 Giovanna.lucy


1.   Cos'è per me la solitudine.

     Spesso si dice che la solitudine, se non è vissuta con una certa dose di operosità adeguata alla nostra età, può portare alla depressione. Ed è vero. Ma anche se la viviamo cercando di occupare il tempo in una buona attività di carattere fisico o mentale, certe volte ha bisogno di un ingrediente in piu', che è il dialogo con altre persone. Non serve, secondo me, trascorrere ore immersi nella lettura, o a risolvere quiz perchè, si dice, fanno bene al cervello. Non serve nemmeno immergersi in determinati lavori di casa che, oltre a stancare, ci fanno sì trascorrere piu' veloce il tempo, ma non servono per combattere la solitudine. E poi, perchè dobbiamo per forza far sì che il tempo scorra veloce, quando già i giorni, i mesi, gli anni, volano e ci portano presto ad una certa età ?!...

     Quando si è giovani, si sta molto bene anche da soli; non si hanno impegni di orari, si esce e si entra quando si vuole; se si vuole mangiare, bene, altrimenti fa lo stesso! Insomma, ci si sente liberi. Ma non è vita, questa. Non è vero che si sta bene da soli, almeno per me non è stato mai così. Sono stata sola da 18 a 29 anni per motivi di scuola ma, quando potevo andare a casa dai miei genitori, volavo fino a Genova e non vedevo l'ora di stare qualche giorno con loro.

     Nei momenti di solitudine, non ero mai con le mani in mano; facevo sempre qualche cosa che mi desse soddisfazione: dipingevo, lavoravo rame e ferro, pirografavo; insomma mi occupavo in attività che costituivano i miei hobby e che mi hanno seguito fino ad ora, perchè le attitudini restano con gli anni; l'importante è vederci ancora bene e non avere impedimenti fisici al riguardo.

     Passare dalla solitudine alla depressione, però, non è lungo il passo. Per me, dopo l'infarto del 2005, è stato facile scivolare verso un periodo tutto nero; un periodo in cui, nel silenzio interiore, mi capitava di contare i respiri che facevo, di sentire quanto il mio cuore batteva, sempre con la paura che smettesse da un momento all'altro. Eppure ero guarita bene, avevo superato tutto, anche se di vera guarigione, dopo un infarto, non si può parlare. E fu proprio la solitudine a portarmi in un primo tempo ad attacchi di panico sempre piu' frequenti. E questi, per chi ne sa qualcosa, sono veramente terribili; ti fanno vedere la morte in faccia, ti mettono una paura incontrollabile della morte, ti portano ad andare a fare cardiogrammi improvvisi perchè ti sembra di andare... Io ho avuto la fortuna di trovare al Dea un medico bravissimo, cardiologo, che mi curò con farmaci adatti al mio caso e che mi fece capire che tutto sarebbe passato e che i miei malesseri non erano sintomi di altro infarto. 
Fu così che mi feci coraggio anche nella mia solitudine e poco alla volta guarii; ma decisi di non restare piu' sola, di procurarmi un cagnolino (la mia Lucy), che mi avrebbe fatto parlare tutto il giorno; ma questa specie di leoncina, invece della depressione, mi fece venire l'esaurimento....; questo però era senz'altro molto meglio!... 

2.     L'amicizia.

     L'amicizia, quando è vera, è una delle cose piu' belle che possiamo desiderare. E' tutto, se è sincera. Ti fa abbandonare a lei in ogni situazione sia buona che no, ti rende sicura di te, perchè dici: "tanto c'è lei", oppure: "me l'ha detto lei". Hai pienamente fiducia nell'amicizia; non ti può tradire, perchè ti vuole bene, farebbe tutto per te... 

     Tu ricambi l'amicizia dando di piu'; ti senti portata al sacrificio e nulla ti pesa. Pensi:"al mio posto farebbe così anche lei"...e sempre di piu' ti lasci coinvolgere per non tradirla mai, sia che essa sia uomo che donna. A volte l'amicizia di un uomo verso una donna sembra piu' vera, piu' genuina. E tu ti confidi in tutto, sei ascoltata e protetta piu' che dai genitori e sei felice.

     Chi può donare agli altri la propria amicizia è una persona amata da chi la conosce, è il simbolo dell'altruismo e della disponibilità d'animo.

     Peccato però che le vere amicizie siano soprattutto quelle nate sui banchi di scuola, che oggi ci sono e domani purtroppo spariscono!.. 

3.     Avere fede.

     Mi è venuta voglia di affrontare questo argomento, anche se non mi sento abbastanza all'altezza, per ripercorrere  alcuni momenti della mia vita, in cui posso  testimoniare che l'aiuto mi è arrivato solo dall'Alto e non poteva essere diversamente.
     Gesu' ha detto :"Bussate e vi sarà aperto - chiedete e vi sarà dato" e così io faccio, approffitto della Sua bontà e chiedo, e mi faccio aprire, tenendo presente che le mie richieste non saranno mai di carattere banale, ma dovranno essere condizione per una vita migliore dal lato spirituale e materiale. Recitando il Padre Nostro, Gesu' ci ha insegnato a chiedere il pane quotidiamo; questo è un elemento materiale, eppure ne abbiamo bisogno, tutti ne hanno bisogno e, se non l'abbiamo, dobbiamo cercarlo. Perchè allora (ci chiediamo) tanta gente muore di fame?....Sentendo parlare diversi sacerdoti, a cui è stata fatta questa domanda, ho sentito da loro dire che la colpa è nostra, è di tutti, è del nostro egoismo. Il bene non è distribuito equamente; c'è chi è ricco e straricco e chi è sempre piu' povero, ma la colpa è dell'uomo, a cui Dio ha dato la libertà, e l'uomo usa la libertà secondo la propria coscienza, che non sempre è coscienza retta. La fede in Dio ci deve spingere a chiedere a Lui, con tutto il nostro cuore, l'aiuto per gli altri, a pregare per loro, perchè abbiano il necessario, ma noi spesso pensiamo solo a noi stessi ed usiamo la nostra libertà in maniera sbagliata. Dio non si stanca di noi, ma ci sprona ad essere diversi, a far sì che le nostre ricchezze, se le abbiamo, suppliscano all'indigenza di chi non ha niente, di chi non ha il pane quotidiano.
                 
                         
                                                               QUESTO E' UN CRISTO IN TERRACOTTA FATTO DA ME. Tra i miei tantissimi lavori in terracotta, questo è l'unico che, asciugando al sole durante un pomeriggio d'estate,
 ha messo in risalto le parti sporgenti, evidenziando profili bianchi, sia sulla testa, che sul viso. Per questo motivo io sono molto affezionata a questo Volto e molto spesso durante la giornata, chiedo a Lui tutto quello che mi sento di chiedere, in quanto l'ho posizionato proprio davanti alla mia poltrona, attaccato ad un mobile. 
       
 Qui si vede meglio, ma la foto sarà da rifare, non è centrata.


Il dono della fede lo abbiamo ricevuto quando siamo diventati cristiani e cioè col Santo Battesimo. La fede deve essere solida, non deve vacillare alle prime difficoltà, ai primi dubbi; per questo dobbiamo sempre chiedere a Dio di aumentarcela, di consolidarcela, affinchè non siamo dei piccoli "Tommaso", ma al di là di quanto non possiamo vedere coi nostri occhi, ci siano gli occhi interiori, gli occhi del cuore a farci credere quanto Dio ci ha rivelato e la Chiesa ci propone a credere. FEDE, SPERANZA, CARITA' sono le tre virtu' teologali, che devono essere sempre unite tra loro, perchè senza la SPERANZA e senza l'AMORE la nostra vita non avrebbe senso.

     Nella mia famiglia la fede ha sempre regnato. Ho avuto genitori meravigliosi sotto questo aspetto, al punto tale da non perdersi d'animo quando, durante la guerra, abbiamo perso la nostra casa di Massa con tutto e siamo arrivati profughi in un paese (Soresina) della provincia di Cremona. Qui la bontà della popolazione ci ha dato tutto, dalla casa, al vitto, al vestiario, ecc. e qui siamo rimasti sedici anni, amati e benvoluti da tutti.

E' proprio in questo paese, che la grande fede di mia mamma ha fatto sì che io ottenessi, se così lo posso chiamare, un vero miracolo. Era il maggio del 1944 e a Soresina si svolgevano le devozioni a Maria in un Tempietto dedicato alla Madonna di Caravaggio. Fu lì che al termine di una funzione, mia mamma mi prese in braccio e mi elevò piangendo, fino a farmi toccare la statua della Madonna, chiedendo a Lei una grande grazia per me. 

Avevo sette anni e mi ricordo tutto. Da piccolissima ero stata colpita dal morbo della poliomielite e ancora non camminavo, o perlomeno mi arrangiavo in qualche modo. Mia mamma chiese piangendo che si compisse questa grazia, cioè che io potessi camminare. Fu così che una bravissima persona del paese, una contessa, si interessò a sue spese di farmi ricoverare in un grandissimo ospedale di Cremona, dove fui operata dal Professor Malinverni, grande ortopedico e, nel giro di tre mesi,  cominciai ad essere indipendente e a camminare abbastanza correttamente. 

Potei così iniziare a frequentare la prima elementare, senza che mio papà mi portasse in braccio dappertutto.

 QUESTA FU LA POTENZA DELLA FEDE ed io non potrò mai dimenticare. GRAZIE, MAMMA!,anzi: GRAZIE,MAMME!!





LA DIVINA MISERICORDIA











La festività della Divina Misericordia è stata istituita da Papa Giovanni Paolo II° la prima Domenica dopo Pasqua e lo stesso Papa morì proprio in questo giorno.
Tantissime sono le Chiese e le Parrocchie che mettono in pratica la devozione alla Divina Misericordia. (Mi ripropongo prossimamente di dare corrette spiegazioni dei benefici di tale devozione, promessi da Gesu' stesso nel momento della nostra morte).

     Anch'io sono molto devota a Gesu' Misericordioso e, durante la giornata, ricorro molto spesso a Lui, con una piccola preghiera che, recitandola nel momento del bisogno, sono certa darà sollievo alle mie necessità. La preghiera dice:
"Eterno Padre,
ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità
del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro
Gesu' Cristo,
in espiazione dei nostri peccati
e di quelli del mondo intero"

(E' molto efficace, provate)!
                                              continua....... 


Allego notizie riguardanti la devozione alla SS.Misericordia. Potrete aiutarvi con un qualsiasi libro di preghiere, che riporti questa festività.

Nel 1937 a Cracovia , Suor Faustina ebbe la visione di Gesu', che le raccomandò la devozione alla Sua Misericordia.

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  • la preghiera deve essere diretta a Gesù e dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio;
  • deve riferirsi ai meriti della Sua dolorosa passione.
"In quell’ora – dice Gesù – non rifiuterò nulla all’anima che Mi prega per la Mia Passione" . L'intenzione della preghiera deve essere in accordo con la Volontà di Dio, e la preghiera deve essere fiduciosa, costante e unita alla pratica della carità attiva verso il prossimo, condizione di ogni forma del Culto della Divina Misericordia

Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Padre Nostro, Ave Maria, Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
si termina con l'invocazione

O Sangue e Acqua ,che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi,confido in Te
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

P.S. Radio Maria trasmette questa Coroncina ogni Venerdì alle 
 ore 15.


Credere in qualche cosa che non possiamo vedere o toccare con le nostre mani, è certamente molto difficile. E' stato difficile per Tommaso che, pur essendo poi diventato Santo, si rifiutò di credere che Colui che gli altri apostoli sostenevano di avere veduto come Cristo risorto, fosse vero e pronunciò le famose parole: " Se non vedo coi miei occhi e non metto la mano nel suo costato, io non credo". Ma poi ben presto si ravvide, quando Gesu' gli apparve e si fece riconoscere. E ne fu molto rattristato.

La fede ci viene donata da Dio. Noi dobbiamo solo accoglierla e chiedere la grazia che ci sia aumentata. Con la fede si ottengono grandi cose e la nostra vita è certamente piu' serena.

Spesso mi si dice: "Fortunata tu perchè credi, perchè la fede ti aiuta" Rispondo semplicemente che tutti possiamo avere la fede, a tutti viene donata, bisogna accettarla e pregare perchè Dio ce la aumenti. La recita del "CREDO" commentato nella nostra mente, è la maniera piu' efficace di dimostrare (se recitato col cuore), che crediamo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, ecc. E' tutta la preghiera un atto di fede completo; forse non occorre aggiungere altro! 
                        
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Navigando in rete per cercare di documentarmi sull'argomento "FEDE" obiettivamente e non solo con mie idee e testimonianze personali, vi invito a leggere i brani qui riportati cone mezzo di riflessione e di meditazione:


                                       LA FEDE                                                           


Forse siete tra quelli che dicono: "Invidio la vostra fede; io non riesco a credere".

Ma sapete realmente cos'è la fede?

Credete forse che sia ingenuità, un'abdicazione della ragione o una specie di salto nel vuoto, con gli occhi chiusi?
Oppure una stampella sulla quale ci si appoggia come ultima risorsa quando si fa fatica ad andare avanti?
O forse un tranquillante, una specie di droga che ci fa da schermo contro la paura della morte?

No! La fede è una fiducia assoluta in Dio, il Dio che ha voluto parlare all'uomo mediante le Sacre Scritture, e rivelarsi in Gesù Cristo; un Dio che ama, che ha dimostrato il suo amore col dono di ciò che aveva di più prezioso: il suo Figlio diletto. Egli ci ha amati mentre ancora noi non Lo amavamo, e ha offerto la propria vita per chiunque mette tutta la propria fiducia in Lui.


                                                   


La fede è l'aspetto concreto della vera conversione, il lato umano della rigenerazione. Nel pentimento il peccatore si allontana dal peccato, mentre per mezzo della fede si volge verso Gesù Cristo. Questi due atti sono inseparabili uno dall'altro. Il vero pentimento non può esistere senza la fede, e la fede non può esistere senza che vi sia stato il pentimento sincero.
« Vi è una maniera razionalistica di considerare la fede e cioè come il raggiungimento di certe verità provate con una dimostrazione; vi è la maniera della chiesa romana di considerare la fede che fa di essa una specie di opera buona o di atto mistico e spirituale. Ma quando andiamo alle Scritture, tutte queste sottigliezze e questi errori si disperdono come nebbia al sole » (Anderson).
La fede è essenziale per avere relazione con Dio. Questa relazione fu perduta a causa dell'incredulità e può essere ristabilita solamente per mezzo della fede.
Ebr. 11:6 - « Senza fede è impossibile piacergli; poiché chi s'accosta a Dio deve credere ch'Egli è, e che è il rimuneratore di quelli che lo cercano ».
Giov. 3:36 - « Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui ».
IL SIGNIFICATO DELLA FEDE
La fede naturale è quella capacità di credere e di fidarsi, posseduta in maggiore o minore misura da tutti gli uomini. Capacità basata su testimonianze materiali e prove apparentemente degne di fiducia. Essa tuttavia è insufficiente a soddisfare le esigenze morali e spirituali dell'uomo, nonché le esigenze di Dio.
La fede spirituale è quella fiducia posseduta in vari gradi dal credente "nato di nuovo", la quale si basa sulla conoscenza di Dio e della Sua volontà, ed è ottenuta per mezzo della rivelazione e di una esperienza personale con il Signore.
Questa è la fede nel suo significato iniziale ed è sinonimo di credulità, in contrasto con altri aspetti che si devono identificare con la mera fiducia.

a. Credere al Vangelo di Cristo.
Giov. 3:16 - « Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio ».
Mar. 10:15 - Gesù disse: « In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non vi entrerà affatto ».
Colui che veramente ode la Buona Notizia di Cristo, la crede come un bambino crede alla parola di sua madre. E solo costoro entreranno nel regno dei cieli.

b. Ricevere il Cristo del Vangelo.
Giov. 1:12 - « Ma a tutti quelli che lo hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome ».
La fede deriva dalla fiducia nella persona in cui si confida; e questo di nuovo dipende dalla conoscenza che si ha di questa persona stessa. In questo senso la fede può essere grande o piccola, debole o forte. Alcuni credenti non arrivano neppure ad avere fiducia che Dio possa provvedere ad un loro pasto; altri possono guardare a Lui, senza titubare, perché Egli nutra mille bocche affamate o converta mille peccatori. La nostra fede, in questo senso, dipende interamente dalla nostra conoscenza di Dio e dalla nostra comunione con Lui.

c. Credere in Dio ovvero avere fiducia nella Sua Parola.
Giov. 5:24 - Gesù disse: « In verità, in verità io vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita ».
Credere in Dio significa basarsi con piena fiducia sulla verità della testimonianza di Dio, e non solo avere fiducia, ma anche credere in maniera totale nell'adempimento delle promesse di Dio, anche se alla logica umana esse non sembra che si possano adempire. Questo vuol dire prendere Dio in parola.
La fede non è una credenza senza prove, ma è credere avendo la prova migliore, cioè la Parola di Dio che non può mentire (Tito 1:2). La fede è tanto razionale che non chiede nessun'altra prova poiché questa è sufficiente a se stessa ed in maniera completa. Domandare un'altra prova oltre alla parola di Colui « che non può mentire » non è razionalismo, ma pieno irrazionalismo.

d. In che modo si ha fede
La fede è generata da Dio, ossia dal Padre (Rom. 12:3), dal Figlio, Gesù (Ebr. 12:2) e dallo Spirito Santo (1 Cor. 12:4,8,9). La fede è dunque ottenuta quale risultato della potenza e dell'opera di grazia di Dio.

La fede nasce nell'uomo ascoltando la Parola di Dio e serbandola nel cuore (Rom. 10:17).
Avere fede significa credere alla testimonianza di Dio con la stessa semplicità e certezza con cui presti fede alla parola di tuo padre o di un tuo caro amico: « Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore » (1 Giov. 5:9).





e. La fede nella vita del credente
La salvezza, nel suo significato più lato, è un termine che comprende in sé tutte le manifestazioni della vita del credente: dalla giustificazione alla glorificazione.
a. Il perdono.
Atti 10:43 - « Di lui attestano tutti i profeti che, chiunque crede in lui riceve la remission de' peccati mediante il suo nome ».
b. La giustificazione.
Rom. 5:1 - « Giustificati dunque per fede, abbiam pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore».
c. L'essere figli di Dio.
Gal. 3:26 - « Perché siete tutti figliuoli di Dio, per la fede in Cristo Gesù ».
d. La vita eterna.
Giov. 20:31 - « Ma queste cose sono scritte, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figliuol di Dio, e affinché credendo abbiate vita nel suo nome ».
e. Partecipazione alla natura divina.
2 Piet. 1:4 - « Per le quali Egli ci ha largito le sue preziose e grandissime promesse onde per loro mezzo voi foste fatti partecipi della natura divina dopo esser fuggiti dalla corruzione che è nel mondo per via della concupiscenza ».
f. Divenire la dimora di Cristo.
Efes. 3:17-18 - « E faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, affinché essendo radicati e fondati nell'amore...».
Per il credente, fede significa certezza della risposta di Dio, secondo quanto Egli promette nella Sua Parola:
1 Giov. 5:14,15 - « E questa è la confidanza che abbiamo in lui: che se domandiamo qualcosa secondo la sua volontà, Egli ci esaudisce; e se sappiamo che Egli ci esaudisce in quel che gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo domandate ».
La fede in tale modo è «la certezza di cose che si sperano, e la dimostrazione di cose che non si vedono».
Applicata alle opere, la fede è la radice e l'albero e le opere sono i frutti. Noi non siamo salvati per fede e per opere, ma per mezzo della fede che opera. Noi siamo, cioè, salvati solo per fede, ma la fede non rimane da sola.
La fede è la causa, le opere sono gli effetti (Giac. 2:20-22, 26).
Efes. 2:8-10 - « Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo ».



4.     Le mie amicizie preferite.





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